Villino Nasi, sospeso tra cielo e mare

Villino Nasi Trapani

Villino Nasi e l’incanto del Mediterraneo

Questo  singolare Villino, che fu di Nunzio Nasi, politico trapanese del Regno d’Italia, si trova in un luogo suggestivo, denominato semplicemente “lo scoglio”.

E’ all’estremità di un sottile lembo di terra, ancora più a ovest di Torre di Ligny.  Dalla Torre già si vede in mare questa solitaria costruzione, che affascina e incuriosisce.  Come la stessa Torre di Ligny e la Colombaia, il Villino Nasi è una delle costruzioni sul mare che caratterizzano la città di Trapani.

Villino Nasi Trapani

Una casa tra cielo e mare

Solitario, tra cielo e mare, battuto costantemente dal vento, al villino si arriva al termine di un percorso a cui si accede tramite un cancello.

“In questo scoglio che asilo di pace invano aspirò nella tormentata sua vita, aleggia lo spirito di Nunzio Nasi, continua i suoi dialoghi con dio, col mare, con la posterità.” Questa la frase scolpita sulla facciata principale, che, attualmente, si legge a malapena. In verità un posto meditativo, perfetto per i dialoghi con Dio, col mare, con la posterità.

Tramonto su Villino Nasi Trapani

Villino Nasi, una singolare costruzione

Il terreno fu donato dalla y al politico per dimostrargli la sua affezione. Anche in segno di riconoscenza per la importante attività politica svolta dal ministro a favore della città di Trapani e per il suo costante impegno nella “questione meridionale” del Sud Italia.

Il progetto, in stile Art Noveau, si deve all’ingegnere Giuseppe Manzo. La sua costruzione iniziò nel 1898.

La villa ha la pianta quadrata. Due portici sono simmetricamente disposti nei due prospetti anteriore e posteriore, di fronte al mare. Nel 1913 per collegare il piano terra al primo piano fu realizzata una scala alla trapanese da parte dell’architetto Francesco La Grassa. Anche questo secondo piano riprendeva il motivo del bugnato rustico del piano di sotto. Il portico del piano terreno è ripartito in tre parti da colonne in bugnato.

Semplice, ma così bella!

Purtroppo adesso è chiusa, in quanto ha bisogno di restauri. Negli anni passati a volte l’accesso era consentito.

Villino Nasi e cappella

L’interno del villino Nasi

Al piano terra una sala d’ingresso immette in un vasto ambiente rettangolare che si affaccia sul portico posteriore. Sulla destra la scala elicoidale in pietra alla trapanese conduce al piano superiore. Ai lati ci sono ambienti comunicanti tra loro, con affreschi originari nelle “pseudo volte a schifo” e in alcune pareti.

La biblioteca ha arredi lignei alle pareti e affreschi floreali sulla volta. Nel primo piano, in cui si eleva solo la parte centrale, sono presenti una serie di piccoli ambienti molto semplici e una vasta terrazza praticabile.

Nel giardino è presente anche una graziosa piccola cappella. Lungo il sentiero è possibile rintracciare anche piante tipiche della macchia mediterranea, come la calendula, il fungo di Malta, la palma nana.

All’ingresso del giardino, appena attraversato il cancello, oggi troviamo un bellissimo ristorante, chiamato appunto “Lo scoglio”. Il bel locale vista mare è stato realizzato nella ex casa del custode.

I resti di una nave davanti il Villino Nasi

Nel mare davanti la villa, tra gli scogli, ancora si vedono i resti del relitto della nave “Città di Trapani” e del “Piraino”.

La nave “città di Trapani”, durante la seconda guerra mondiale, venne utilizzata come nave ospedale e solcava il Mediterraneo per salvare i superstiti di varie battaglie. Ma non fu questa ad affondare davanti Trapani. Infatti questa affondò nel 1942 a causa di un’esplosione subacquea successivamente attribuita ad un siluro britannico.

Dopo la guerra, nel 1948, la Tirrenia ribattezzò Città di Trapani una nave gemella della nave ospedale, la Città di Marsala e la pose in servizio come nave passeggeri. Fu questa la nave che naufragò a seguito d’incaglio, nelle acque di Trapani, il 4 dicembre 1957. Quella notte c’era una violentissima tempesta.

Il Pirano, uno dei tre rimorchiatori usciti in mare per soccorrere il piroscafo sballottato dalle onde sugli scogli, alla fine si incagliò anche lui, affondando assieme alla “Città di Trapani”. In quel naufragio, a pochi metri dalla città, morirono sei persone, quattro uomini dell’equipaggio e due marinai del rimorchiatore Pirano.

Dopo diversi giorni un altro violento uragano riduce la nave a brandelli rendendo impossibili le operazioni di recupero. Il relitto resta visibile per decenni dalla terraferma, per poi scomparire misteriosamente.

Qualche pezzo in ferro delle navi si vede ancora oggi. Singolare che quella nave sia venuta a “morire” proprio davanti alla città di qui portava il nome.

Uno scoglio di particolare bellezza

Questo lembo di terra dove sorge la casa, chiamato semplicemente  “Scoglio”, è davvero particolare. Da qui si possono ammirare gli scorci più belli della città, da Torre di Ligny alla montagna di Erice che domina la città.

Torre di Ligny da Villa Nasi

A sud, le Egadi e la fortezza della Colombaia. Ci accorgiamo quanto sia vicina qui la Colombaia. In particolare lo scoglio Palumbo, dove si trova il faro.

Davvero suggestivo, incantevole, al tramonto. Quando i gabbiani volteggiano nel cielo pieno di colori che vanno dall’arancio al rosa, in una vera festa di colori. Il vento ci avvolge costantemente, a volte con delicatezza, a volte più violentemente.

Colombaia vista da Villa Nasi

Fonti: Trapani antica

Foto : Maria Virzì