Tonnara Tipa sul lungomare Dante Alighieri
Su un lembo di terra subito dopo lo storico albergo Cavallino bianco di Trapani, ora finalmente in fase di restauro, sorgono i resti della tonnara Tipa. Si tratta della tonnara più antica della Sicilia Occidentale, attiva dal XVI secolo al 1961. Da allora venne completamente abbandonata e adesso è in rovina.
Tonnara Tipa o San Giuliano
Il suo nome originario è Palazzo San Giuliano, e si trova infatti prima della spiaggia di San Giuliano.
Noi trapanesi la conosciamo comunemente come Tonnara Tipa, e la punta di terra su cui sorge è chiamata Punta Tipa.
All’inizio era di proprietà dei Conti Fardella che in seguito l’hanno venduta ai Principi Borghese di Roma.
Ai primi del 1800 la proprietà è passata ai Serraino di Trapani che per allargare il loro commercio in prodotti ittici hanno affittato l’immobile all’industriale Vito Tipa di Trapani.
Quest’ultimo l’ha utilizzato come conservificio di prodotti ittici quali tonno in scatola all’olio d’oliva e altri prodotti che venivano esportati in tutto il territorio nazionale.
Nel 1975, l’imprenditore trapanese Nino Castiglione, già proprietario della tonnara di San Cusumano, acquistò anche le tonnare di San Giuliano e di Bonagia. Tutte furono riunite sotto il marchio “Tonnare di Bonagia e Sancusumano”, cambiato poi in Nino Castiglione srl.
La tonnara venne edificata attorno alla chiesetta dedicata al culto del martire San Giuliano, di cui si intravedono alcuni resti, con una struttura simile ad un baglio. Aveva due accessi, uno dalla casa padronale e uno per gli operai.
La torre di avvistamento a fianco della chiesetta costituiva anche il confine tra Trapani e Erice. Nei pressi c’è anche un bunker risalente alla seconda guerra mondiale.
Panorama da incanto
La spiaggetta di Punta Tipa è tra i luoghi più suggestivi di Trapani. Per tanti anni inaccessibile ai bagnanti visto il suo stato di abbandono, da pochi anni è stata ripulita. Il suo mare è azzurro e cristallino e il panorama sulla città di Trapani è incantevole.
Luogo anche questo molto amato dai gabbiani.
Foto: Maria Virzì